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Verso un nuovo mattino

Questo libro descrive il nuovo modo di rapportarsi al mondo della scalata. Enrico Camanni, torinese di nascita e scalatore per passione, è stato tra i primi fautori di una rivoluzione nel modo di approcciarsi alla montagna e al mondo della scalata. Complice il periodo storico-politico degli anni ‘60 italiano anche lo spirito degli alpinisti evolve in un senso di “ribellione”, di ritorno al sentire, al vivere la montagna come una rinascita spirituale. Troppi tecnicismi e troppi limiti avevano ormai incrinato il rapporto uomo-natura e relegato l’alpinismo ad una scienza quasi esatta fatta di sentieri già battuti. Enrico Camanni rompe gli schemi, e con tecniche nuove, più istintive, apre nuove strade, traccia nuovi percorsi e riscopre il legame con la montagna più selvaggia.

Il Nuovo Mattino è un gruppo di scalatori ribelli che rovescia la figura dell’indomito scalatore duro e puro del passato e cerca nella montagna la via di fuga dai tumulti culturali dell’allora panorama culturale urbano.

Come descrive bene Camanni “noi eravamo dei mutanti, impacciati in pesanti scarponi e incrostati da una cultura che ancora esaltava la sofferenza e l’eroismo. Dei goffi bruchi che già però si sentivano farfalle.”

Il libro di Camanni non è solo un fermo-immagine di quel periodo, ma è il racconto di una storia che parte da quella svolta epocale per il mondo dell’arrampicata e arriva ai giorni nostri. Pagina dopo pagina si popola di personaggi che la storia l’hanno costruita e vissuta in prima persona. Aspirazioni disattese per questa generazione che nel giro di un decennio vede crollare i propri ideali in un appiattimento per omologazione ad una massa ormai priva di spontaneità e spirito di avventura.

Non v’è comunque nostalgia nelle parole dell’autore se non per la giovinezza ormai lontana, piuttosto una tragica fine dell’utopia di quei ragazzi del Nuovo Mattino.

 

Editore: Laterza

Autore: Enrico Camanni è uno scrittore, giornalista e alpinista italiano. Nato a Torino ha aperto una decine di vie nuove e ripetuto circa ottocento itinerari di roccia e ghiaccio.

E’ stato membro del Gruppo Alta Montagna, istruttore della Scuola nazionale di Alpinismo Giusto Gervasutti e direttore della Scuola nazionale di Scialpinismo della Sucai Torino.

Attraverso la passione per l’alpinismo, è approdato al giornalismo di montagna, alternando lo studio con il lavoro di redazione.